Gianni Alemanno è in carcere perché sta scontando una condanna definitiva per traffico di influenze illecite legata all’inchiesta “Mondo di Mezzo”, pena che era stata inizialmente trasformata in servizi sociali.
Condanna e reato
- Alemanno è stato condannato a 22 mesi (oggi calcolati in circa 1 anno e 10 mesi effettivi) per il reato di traffico di influenze illecite, emerso nell’ambito dell’indagine “Mondo di Mezzo” che riguardava, tra l’altro, lo sblocco di pagamenti in favore di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati.
- Per questa condanna gli era stata concessa una misura alternativa alla detenzione, con affidamento in prova ai servizi sociali invece del carcere.
Perché è finito in carcere
- L’ex sindaco di Roma è stato arrestato la sera del 31 dicembre ed è stato portato nel carcere di Rebibbia dopo che i magistrati di sorveglianza hanno revocato i servizi sociali per “gravissime e reiterate” violazioni delle prescrizioni.
- Le violazioni contestate riguardano, tra l’altro, l’aver presentato documenti giudicati falsi per giustificare assenze dai servizi sociali e incontri non autorizzati con un pregiudicato, oltre al mancato rispetto di limiti di orario e altre regole imposte.
Perché resta in carcere
- Il Tribunale di Sorveglianza ha deciso che Alemanno deve proseguire la detenzione in carcere e non tornare ai servizi sociali, ritenendo gravi e ripetute le violazioni del regime alternativo.
- Di conseguenza, i mesi già trascorsi in affidamento ai servizi sociali non sono stati integralmente conteggiati e Alemanno deve ancora scontare in carcere la parte residua della pena, stimata in circa 22 mesi complessivi.
