Gli arabi si vestono tradizionalmente di bianco principalmente per motivi climatici, culturali e religiosi. Il bianco riflette la luce solare, aiutando a mantenere fresco chi lo indossa nel caldo clima desertico dove molti arabi vivono. Questo è particolarmente rilevante per gli uomini che trascorrono molto tempo all'aperto. Culturalmente, la tunica bianca, come la dishdasha o kandura, è associata a eleganza e tradizione nei Paesi del Golfo. Dal punto di vista religioso, indossare abiti bianchi è ispirato da un hadith (detto del Profeta Muhammad) in cui si afferma che "Dio ama i vestiti bianchi, perché il bianco è il Paradiso". Inoltre, il bianco simboleggia purezza e spiritualità, ed è usato nelle occasioni religiose come il pellegrinaggio alla Mecca, dove gli uomini indossano l'ihram, un abito bianco senza cuciture che rappresenta uno stato di purezza. Le donne, al contrario, spesso indossano abiti neri, come l'abaya, che coprono tutto il corpo per motivi di modestia e privacy secondo le tradizioni islamiche e culturali. Il nero, inoltre, aiuta a non attirare l'attenzione e a mantenere privacy nella vita quotidiana. Tuttavia, il bianco può essere indossato dalle donne in occasioni particolari come matrimoni, riti religiosi o periodi di lutto. In sintesi, il vestire bianco degli arabi è un mix di adattamento climatico, rispetto delle norme culturali e religiose, oltre che una tradizione che trae ispirazione dal Profeta Muhammad stesso.