Santa Barbara è considerata protettrice dei vigili del fuoco perché la tradizione cristiana la collega alla protezione dal fuoco, dai fulmini, dalle esplosioni e dalla morte improvvisa, tutti pericoli tipici del loro lavoro. Nel Novecento questa vicinanza simbolica è stata riconosciuta ufficialmente, e la santa è stata proclamata patrona del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco in Italia.
Radici nella leggenda
Secondo la tradizione, Barbara fu martire del III secolo, sottoposta a torture anche con il fuoco per la sua fede e uccisa dal padre, che secondo la leggenda fu colpito da un fulmine subito dopo. Da questo racconto nacque l’idea che la santa proteggesse da fulmini, incendi e morti improvvise, e quindi chi vive quotidianamente il rischio di morire all’improvviso.
Dalla protezione dal fuoco ai pompieri
Nel tempo Santa Barbara è diventata patrona di tutti coloro che lavorano a contatto con esplosivi, artiglieria, miniere e fuoco (artiglieri, minatori, marinai, artificieri, genieri). Proprio perché i vigili del fuoco affrontano incendi, esplosioni, crolli e situazioni ad altissimo rischio, il loro mestiere è stato naturalmente associato al suo patrocinio.
Riconoscimento ufficiale
In Italia la scelta di Santa Barbara come patrona dei Vigili del Fuoco è stata consolidata negli anni Quaranta del Novecento, quando l’amministrazione antincendio, in accordo con l’autorità ecclesiastica, l’ha indicata come unica protettrice del Corpo. Da allora il 4 dicembre, sua memoria liturgica, è giorno di festa e celebrazioni nelle caserme dei vigili del fuoco.
Significato simbolico
Per i vigili del fuoco Santa Barbara incarna coraggio, disponibilità al sacrificio e fiducia anche di fronte a pericoli inevitabili, come incendi e esplosioni. La sua figura viene invocata come protezione per chi mette a rischio la propria vita per salvare gli altri, ed è per questo che è sentita come loro patrona naturale oltre che ufficiale.
