Nel 1948 negli Stati Uniti sono avvenuti eventi di grande rilievo politico, sociale e internazionale. Il presidente Harry S. Truman, nonostante fosse considerato politicamente debole, vinse inaspettatamente le elezioni presidenziali contro il repubblicano Thomas Dewey, in una delle gare elettorali più sorprendenti e storiche, nota per la clamorosa previsione errata dei sondaggi che avevano dato per certa la vittoria di Dewey. La sua campagna fu caratterizzata dallo slogan "Give 'em Hell" (Date loro l'inferno).
Sul fronte dei diritti civili, Truman divenne un campione dichiarato della causa, e nel luglio 1948 emise l'Executive Order 9981 che pose fine alla segregazione razziale nelle forze armate, segnando una tappa importante nella lotta contro il razzismo strutturale negli USA.
Dal punto di vista geopolitico, gli Stati Uniti intensificarono la politica di contenimento del comunismo, proseguendo con il Piano Marshall (firmato nel 1948) che erogò ingenti aiuti economici per la ricostruzione dell'Europa e contrastare l'espansione sovietica. Truman rafforzò le istituzioni di sicurezza nazionale istituendo nel 1947 il Dipartimento della Difesa, la CIA e il National Security Council, strumenti chiave nella Guerra Fredda.
Nel contesto della Guerra Fredda, nel 1948 iniziò il blocco sovietico di Berlino, cui gli USA risposero con il celebre ponte aereo per rifornire la città.
In sintesi, nel 1948 gli Stati Uniti videro una svolta politica con la riconferma di Truman, importanti passi per i diritti civili, l'intensa attività di contenimento comunista con il Piano Marshall e le prime tensioni concrete della Guerra Fredda con l'URSS.